Il trekking è associato sempre più ad uno stile di vita e di viaggio
In un’epoca fatta di frenesia, interconnessioni e multitasking molti di noi avvertono sempre più forte il bisogno di rallentare il passo, di recuperare il proprio ritmo e i propri temi.
Purtroppo non è facile farlo durante la settimana, il lavoro e gli impegni quotidiani ci obbligano spesso ad essere dei veri e propri maghi dell’organizzazione cercando di far combaciare tutti gli impegni alla perfezione.
Questo stile di vita però rischia di essere dannoso per la nostra salute fisica e mentale, ogni tanto abbiamo bisogno di disconnetterci e di concederci del tempo per trascorrere una giornata seguendo ritmi più naturali.
Un ottimo modo modo per concedersi una pausa e recuperare le energie è proprio il trekking, ogni anno infatti sempre più persone decidono di mettersi in cammino, per andare alla scoperta di parchi, boschi o anche di un borgo storico, purché lo si faccia a passo lento e attento rispettando i propri tempi per immergersi nella realtà che ci circonda.
Siamo fatti per camminare, il nostro corpo e la nostra anima hanno bisogno di muoversi a piedi per cogliere la bellezza della natura che ci circonda ed evadere dalla frenesia che il nostro quotidiano lavorativo ci impone.
Questo probabilmente è il motivo per cui, ogni anno, milioni di persone decidono di viaggiare e passare il loro tempo libero in modo diverso, camminando o andando in bicicletta.
In questo articolo abbiamo voluto approfondire la questione, cercando di spiegare perché iniziare (o continuare) a camminare è un’ottima idea per stare in salute e recuperare le energie.
Alcuni di questi probabilmente sono proprio quelli che vi hanno spinto a mettervi in cammino altri forse potrebbero essere una fonte di ulteriore ispirazione.
1. Per vedere e vivere davvero quello che ci circonda
C’è stata un’epoca, per alcuni dura ancora, in cui viaggiare voleva dire prendere un aereo o un treno per raggiungere una località, passare qualche serata in un locale o in un ristorante alla moda e tornare indietro.
Alcuni preferivano, nel giro di pochissimi giorni, toccare molte località diverse tanto per ampliare la propria collezione di timbri sul passaporto, come fossero punti del supermercato.
Queste persone però viaggiavano senza conoscere, si concedevano frettolose esperienze artificiali che poco lasciavano nella loro memoria.
Scegliere una destinazione e attraversarla usando le nostre gambe è l’unica strada per conoscerla davvero, poco importa che si tratti di una località alpina, di un paese dell’est asiatico o di una città antica, il passo lento e attento vi permetterà di addentrarvi nella storia, nella cultura, nei sapori e nelle tradizioni di quello che visiterete.
Gli incontri per le strade, il pranzo consumato nella piccola trattoria scoperta quasi per caso e la possibilità anche di “perdersi” ogni tanto vi consentirà di vivere esperienze che formeranno i vostri ricordi e vi lasceranno la consapevolezza di conoscere davvero quello che visitate.
2. Per stare meglio
Abbiamo dedicato molti approfondimenti a questo tema, spesso sottovalutato anche da chi ama viaggiare camminando, ma questo semplice movimento insito nella natura umana porta con sé una incredibile dote di benefici fisici.
Sarebbe molto importante fare diventare il camminare non solo una piacevole esperienza di viaggio ma una parte centrale del proprio stile di vita, infatti iniziare a spostarsi quotidianamente a piedi porta una serie di vantaggi enormi al nostro organismo.
Per esempio riuscire a camminare almeno 20 minuti ogni giorno porta benefici al nostro apparato cardio circolatorio, aiuta a prevenire l’insorgere di patologie quali il diabete e l’ipertensione ed è uno straordinario strumento per tenere sotto controllo il colesterolo.
Magari vi sembrerà impossibile riuscire a ricavare dalle vostre giornate 20 minuti per fare due passi, ma con alcuni piccoli accorgimenti potrebbe essere più semplice di quello che pensate.
Proviamo a fare alcuni esempi, come prima cosa potreste scendere dall’autobus o dalla metro una fermata prima, iniziare a prendere le scale anziché l’ascensore con più frequenza o, magari, fare pausa pranzo in un bar che non sia proprio sotto l’ufficio.
Tutte piccole accortezze che, nel loro insieme, ci permetterebbero di raggiungere la nostra quota giornaliera di cammino.
3. Camminiamo per perdere peso
Abbiamo dedicato un interessante articolo alla ricerca sviluppata dall’Università di Verona che ha avuto il grande merito di sfatare un mito, dimostrando come camminare sia un’ottima disciplina per perdere peso e rimanere in forma, i ricercatori hanno scoperto che il segreto è la regolarità, se si cammina più volte a settimana per almeno 20/30 minuti i risultati sul dimagrimento possono essere migliori anche rispetto alla corsa.
Altre ricerche si sono unite a questo filone e tutte hanno evidenziato elementi diversi a sostegno di questa tesi, ve ne riportiamo alcuni.
Anzitutto camminare è un’attività intensa, specie se fatto su un sentiero di montagna, che però mantiene l’organismo sotto quella soglia di sforzo che provocherebbe il consumo di zuccheri e carboidrati per ricavarne energia a scapito dei grassi, più difficili da trasformare in energia.
L’altro aspetto importante riguarda le articolazioni.
Correre infatti, specie in soggetti sovrappeso, mette sotto stress le articolazioni delle gambe col rischio di incorrere in lesioni o infortuni, camminare invece è un movimento molto più dolce e accomodante per il nostro corpo.
4. Camminiamo per la nostra mente
È un modo di viaggiare fantastico e consente di conoscere a fondo i luoghi visitati, se fatto con una certa costanza ha grandi benefici per il corpo e aiuta a perdere peso, ma non è tutto. Uno dei delle più grandi scoperte che sono state fatte riguarda i legami che intercorrono tra il cammino, specie nella natura, e patologie come stress e depressione.
Qualche tempo fa abbiamo parlato di questo tema in un articolo dedicato alla prima ricerca che ha collegato la natura, il cammino e la prevenzione di ansia e depressione, condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford.
Gli studiosi hanno provato che camminare in un’area verde per un’ora contribuisce a mitigare lo stato mentale definito brooding, ovvero una tendenza a “rimuginare” i pensieri negativi. In pratica la nostra mente si concentra sui problemi della nostra vita, iniziando ad elaborarli all’infinito senza riuscire a scorgere una via di uscita.
Problemi come ansia e depressione colpiscono in percentuale più alta le persone che vivono in aree molto urbanizzate e camminare nella natura (il weekend o in settimana in un parco urbano) potrebbe essere un rimedio molto efficace.
5. Facciamo “un bagno” nel bosco per rigenerarci
Quanto abbiamo detto ci fa capire perché in alcune culture, come quella Giapponese, camminare nella natura è diventata una vera e proprio cura prescritta dai medici.
In Giappone lo chiamano “Shinrin-yoku” che significa bagno nella foresta e consiste nell’immergersi nella natura di un bosco, camminando senza distrazioni di alcun tipo, dai telefoni alla musica, cercando di entrare fisicamente in contatto con la natura.
Infatti questa pratica implica una certa concentrazione, non è sufficiente camminare, ma bisogna ascoltare i suoni, toccare alberi e piante, sentirne i profumi, percepirne la consistenza, l’insieme di queste esperienze sensoriali aiuta il rilassamento e rafforza il sistema immunitario.
6. Si cammina per ritrovare concentrazione
“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”, parole tratte da Walden di Henry D. Thoreau.
Ritornare all’essenziale, per lo meno quando si va a camminare. Impariamo a lasciare a casa il superfluo, tutto quello che non serve non deve trovarsi nel nostro zaino.
Camminiamo con il volume dei nostri sensi alzato al massimo, potranno sembrarvi parole da “santone” ma non è così, siamo abituati a vivere in ambienti che ci sovrastimolato e ci hanno portato ad abbassare la nostra soglia di attenzione come autodifesa, non riusciamo più a concentrarci.
Notifiche, messaggi, suoni, pubblicità in ogni device, una giungla cui ogni giorno dobbiamo sopravvivere. Per questo tendiamo a farlo anche quando camminiamo nei boschi, ma dobbiamo invece imparare ad abbattere le nostre barriere, almeno in queste circostanze, per riuscire ad essere più equilibrati.
Volete davvero conoscere un amico?
State cercando di capire meglio vostro figlio o vostro padre?
o magari volete provare a ritrovare il dialogo con una persona?
Seguirne ogni passo sui social network non vi aiuterà, anzi vi darà l’illusione di conoscerli meglio ma rimarrete comunque distanti.
Provate a fare una camminata insieme, magari un po’ impegnativa, sono certo che dopo la prima ora di cammino soli nella natura vi verrà spontaneo iniziare a parlare e dialogare, aprendovi verso l’altro, camminare insieme è uno straordinario strumento di socializzazione e condivisione.
8. Lo facciamo per cercare ispirazione
Se stiamo vivendo un periodo di stress e siamo alla ricerca di una rinnovata ispirazione per il nostro lavoro o magari gli studi la cosa migliore da fare potrebbe essere quella di andare a fare un bel trekking nella natura.
Sono sicuro che la cosa non suonerà nuova a chi ama fare attività outdoor, sono certo che più di una volta una giornata di cammino tra montagne vi ha regalato proprio quello spunto o quell’idea che stavate cercando da molto tempo.
La questione però è stata studiata anche da alcune autorevoli università che hanno condotto degli esperimenti che hanno confermato quella che era solo una sensazione. Camminare nella natura libera la testa da ansie e pensieri per trovare la serenità necessaria ad elaborare nuove idee.
Insomma in questo articolo abbiamo voluto mettere insieme un po’ di buone ragioni per iniziare a camminare con sempre maggiore frequenza, speriamo che questo articolo vi dia lo spunto giusto per mettervi in marcia e per continuare a farlo con sempre maggiore frequenza.
Fonte: Trekking.it